Formazione Finanziata
Formazione a costo zero (sfruttando il contributo obbligatorio)
Non sprecare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’Inps , ma destinalo alla formazione gratuita per la tua azienda a fondo perduto e formare-in modo completamente gratuito-i propri dipendenti.
L’adesione a un fondo non comporta alcuna spesa per le imprese.
Tutti i mesi, con il pagamento dei contributi obbligatori, le aziende versano una quota - corrispondente allo 0,30% della retribuzione dei lavoratori - all'INPS come "contributo obbligatorio.
Scegliere a chi destinare lo "0,30%", se all'INPS oppure ai Fondi Interprofessionali.
Se si fa questa seconda scelta, senza nessun onere aggiuntivo e senza nessun vincolo è possibile richiedere di ricevere
in cambio il Tuo Piano Formativo.
Aiuteremo l'impresa a scegliere le migliori opportunità con i propri fabbisogni;
Quanto costa questa adesione?
Nulla, l’adesione a un Fondo è libera e gratuita! L’azienda è già assoggettata al contributo dello 0,30%, che salvo adesione a un Fondo in particolare, viene versato automaticamente all’INPS (e va sostanzialmente perso).
Ci sono vincoli settoriali o dimensionali che regolamentano l’adesione a un fondo piuttosto che all’altro?
No, ogni azienda è libera di aderire al fondo che preferisce, indipendentemente da dimensione e/o settore in cui opera.
Cosa sono i Fondi Paritetici Interprofessionali?
Per Fondi Paritetici Interprofessionali bisogna intendere quello strumento, creato dalla legge n°388/2000, che consente la formazione professionale continua dei dipendenti delle aziende: un’ azienda può scegliere di destinare una quota pari allo 0,30% dei contributi previdenziali che versa all’ INPS per finanziarie iniziative pubbliche di formazione e aggiornamento
dei lavoratori a cui poi far accedere i propri dipendenti; ovviamente esistono Fondi Paritetici Interprofessionali per diverse attività professionali a cui un’ azienda può far riferimento, proprio in base al proprio settore di competenza.
Sono le stesse rappresentanze delle parti sociali che promuovono i Fondi Paritetici Interprofessionali, tramite degli specifici accordi e protocolli interconfederali stipulati tra i sindacati dei lavoratori e quelli dei datori di lavoro più importanti a livello nazionale e coordinati dall’ amministrazione statale e da quelle locali.
Aderendo ad un Fondo e finanziandolo, un’ azienda avrà accesso ad attività formative per i propri dipendenti: sono gli
stessi Fondi che stabiliscono con precisione, attraverso avvisi e bandi pubblici, le modalità di adesione; l’ amministrazione
di un Fondo Paritetico Interprofessionale organizza piani formativi territoriali, aziendali o settoriali: le imprese possono accedervi in forma associativa oppure singolarmente, in base al tipo di attività proposta.
Grazie alla legge n°289/02, che ha riformato in parte la regolamentazione dei Fondi Paritetici Interpersonali, ora vi è anche la possibilità per le aziende di finanziare attività e piani formativi a livello individuale.
E’ possibile trasferire da un fondo all’altro gli accantonamenti già maturati?
L'INPS ha pubblicato il 1° ottobre 2009 la Circolare n. 107 in cui indica le modalità operative per il trasferimento, in caso
di adesione ad un nuovo Fondo con contestuale revoca dell'adesione al Fondo precedente, del 70% del totale delle somme versate nel triennio antecedente. Il trasferimento delle risorse non può riguardare aziende che, in ciascuno dei tre anni precedenti, rispondono alla definizione comunitaria di micro e piccole imprese (imprese autonome con meno di 50 dipp.
ed un fatturato o un bilancio tot. annuale non superiore a 10 milioni di €) e l'importo da trasferire dev’essere almeno
di 3.000 €. L'azienda interessata al trasferimento dei fondi dovrà inviare apposita richiesta al Fondo di provenienza
(e per conoscenza al nuovo Fondo) per il trasferimento delle risorse, dichiarando di essere in possesso dei requisiti di
cui alla Legge 2/2009, art. 19, comma 7-bis.
IL CODICE CHE IDENTIFICA " ".
Anche il gettito prodotto dal versamento da parte dell’impresa dello 0.30% maturato sul monte stipendi delle figure dirigenziali può essere dirottato sul Fondo.
PROCEDURA PER CONTROLLO ADESIONI AI FONDI INTERPROFESSIONALI
1. COLLEGARSI AL SITO DELL’INPS;
2. INSERIRE MATRICOLA CONSULENTE DEL LAVORO;
3. CASSETTO PREVIDENZIALE;
4. INSERIRE MATRICOLA AZIENDA;
5. DATI COMPLEMENTARI;
6. FONDI INTERPROFESSIONALI.
A) Se dalla procedura di controllo non comparirà alcun codice:
con il primo UNIEMENS aggregato, all’interno dell’elemento "Fondointerprof",opzione "Adesione", va selezionato il codice.
In questo modo, si indica la propria volontà di dirottare il contributo dello 0,30%.
B) Se dalla procedura di controllo verrà visualizzato un codice diverso di quello che si vuole Aderire:
con il primo UNIEMENS aggregato, all’interno dell’elemento "Fondointerprof", opzione "Revoca", va inserito il codice
REVO (che si riferisce agli operai, impiegati e quadri) e, contestualmente il codice " " ( se l'azienda ha più matricole INPS
va effettuata per ogni una ).
In questo modo, si indica la propria volontà di dirottare il contributo dello 0,30% .
C) Se dalla procedura di controllo verranno visualizzati due codici, uno relativo ai dipendenti l’altro relativo ai dirigenti della stessa azienda diverso:
con il primo UNIEMENS aggregato, all’interno dell’elemento "Fondointerprof", opzione "Revoca", va inserito il codice
REVO (che si riferisce agli operai, impiegati e quadri) e REDI (solo nel caso in cui l’azienda occupi dirigenti) dopodiché,
va selezionato contestualmente il codice " "
( se l'azienda ha più matricole INPS va effettuata per ogni una di loro). In questo modo, si indica la propria volontà di dirottare il contributo dello 0,30% .